I Panicilli di D'Annunzio




Una prelibatezza della cucina tradizionale calabrese che aveva conquistato il Grande Gabriele D'Annunzio.

“Sorrido pensando a quegli invogli di fronde compresse e risecche, venuti dalla Calabria che un giorno vi stupirono ed incantarono, quando ve li offersi sopra una tovaglia distesa sull’erba, non ancora falciata ...Gli invogli erano di forma quadrilunga come volumetti suggellati d’ un solitario che avesse confuso felicemente la bibliotecha e l’orto. Ci voleva l’unghia per rompere la prima buccia... Ma ecco l’ultima foglia in cui è avvolto il segreto profumato come il bergamotto. L’unghia la rompe; le dita s’aprono e si tingono di sugo giallo, si ungono di non so che unguento solare. Pochi acini di uva appasita ed incotta....pochi acini umidi e quasi direi oleati di quell’olio indicibile ove ruota alcun occhio castagno ch’io mi so, pochi acini del grappolo della vita del sole appariscono premuti l’un contro l’altro, con che di luminoso nel bruno, con un sapore che ci delizia prima di essere assaporati.....”

per approfondire

http://blogalladeriva.blogspot.com/search?updated-min=2006-01-01T00%3A00%3A00%2B01%3A00&updated-max=2007-01-01T00%3A00%3A00%2B01%3A00&max-results=50

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