Nel secondo anticipo della 1ª giornata i bianconeri travolgono per 5-1 un Livorno volenteroso ma inconsistente davanti. Trezeguet travolgente segna una tripletta, doppietta per Iaquinta (uno su rigore)
TORINO, 25 agosto 2007 - Guardi la classifica e la vedi sola in testa con tre punti. Poi guardi la classifica cannonieri ed è ancora Vecchia Signora. Questa Juventus fa già paura, eccome. E' certamente presto per dire come e dove potranno arrivare i bianconeri, ma il meritato successo sul Livorno per 5-1 (tripletta Trezeguet e doppio Iaquinta) è, per cominciare, il biglietto da visita. Di una squadra concreta, corta, non ancora messa alla prova in difesa ma capace di concretizzare al massimo le occasioni offensive. Travolgente addirittura quando a duettare con Trezeguet è Iaquinta. Bene anche Almiron, Nocerino e Salihamidzic, mentre assieme a tutto il Livorno viene rimandato pure Andrade.
SUBITO TREZEGUET - Emozione, tensione? La Juve impiega qualche minuto prima d'ingranare. E' inspiegabile, per dirne una, che all'inizio la costruzione del gioco passi dai lanci lunghi di Andrade, peraltro sempre imprecisi. Se ne accorge Ranieri, che subito riordina i ruoli a centrocampo: tocca ad Almiron tenere il pallino del gioco. Ed ecco le prime occasioni bianconere, contro un Livorno inconsistente in avanti: al 26' sgroppata di Chiellini e palla a Nedved che dal limite tocca morbido per Trezeguet. Il tiro è pronto tanto quanto la risposta di Amelia, che subito dopo è nuovamente protagonista sulla botta da fuori del solito Chiellini. Ma il gol è nell'aria: dall'angolo Del Piero disegna un uno-due, riceve e crossa al centro dove Trezeguet, indisturbato, porta in vantaggio la Juventus. A fine serata fanno 143 reti del francese in bianconero, quanto sono lontane le polemiche della scorsa stagione.
RIGORE SI', RIGORE NO - Il gol dà sicurezza ai bianconeri che tornano in campo con il piglio giusto per chiudere anzitempo la pratica Livorno: ci prova due volte Almiron ma Amelia è attento. Tra gli amaranto, Orsi richiama uno spento Tavano per l'esordio italiano di Tristan. Cambio anche nella Juve: esce Del Piero, autore di una buona prestazione, e al suo posto spazio per Iaquinta. Fasi di calma piatta, poi le prime decisioni da dare in pasto ai moviolisti: Andrade che trattiene Galante non è rigore, Grandoni che s'aggrappa a Iaquinta, sì. E il bomber della Nazionale non si fa pregare per chiudere il conto, siglando il 2-0. In precedenza il Livorno aveva avuto l'occasione per pareggiare ma il colpo di testa di Rossini è di quelli da dimenticare (E intanto Lucarelli fa doppietta con la Shaktar). Salihamidzic, tra i migliori, lascia il posto a Zebina e Tiago rileva Almiron: scroscio di applausi. Finita? Macchè. Iaquinta fa il 3-0 sfiorando un tiro di Nedved e poi offre a Trezeguet l'assist per il 4-0. Il quinto gol lo regala Amelia. Può bastare. Le grandi inseguono già.
SUBITO TREZEGUET - Emozione, tensione? La Juve impiega qualche minuto prima d'ingranare. E' inspiegabile, per dirne una, che all'inizio la costruzione del gioco passi dai lanci lunghi di Andrade, peraltro sempre imprecisi. Se ne accorge Ranieri, che subito riordina i ruoli a centrocampo: tocca ad Almiron tenere il pallino del gioco. Ed ecco le prime occasioni bianconere, contro un Livorno inconsistente in avanti: al 26' sgroppata di Chiellini e palla a Nedved che dal limite tocca morbido per Trezeguet. Il tiro è pronto tanto quanto la risposta di Amelia, che subito dopo è nuovamente protagonista sulla botta da fuori del solito Chiellini. Ma il gol è nell'aria: dall'angolo Del Piero disegna un uno-due, riceve e crossa al centro dove Trezeguet, indisturbato, porta in vantaggio la Juventus. A fine serata fanno 143 reti del francese in bianconero, quanto sono lontane le polemiche della scorsa stagione.
RIGORE SI', RIGORE NO - Il gol dà sicurezza ai bianconeri che tornano in campo con il piglio giusto per chiudere anzitempo la pratica Livorno: ci prova due volte Almiron ma Amelia è attento. Tra gli amaranto, Orsi richiama uno spento Tavano per l'esordio italiano di Tristan. Cambio anche nella Juve: esce Del Piero, autore di una buona prestazione, e al suo posto spazio per Iaquinta. Fasi di calma piatta, poi le prime decisioni da dare in pasto ai moviolisti: Andrade che trattiene Galante non è rigore, Grandoni che s'aggrappa a Iaquinta, sì. E il bomber della Nazionale non si fa pregare per chiudere il conto, siglando il 2-0. In precedenza il Livorno aveva avuto l'occasione per pareggiare ma il colpo di testa di Rossini è di quelli da dimenticare (E intanto Lucarelli fa doppietta con la Shaktar). Salihamidzic, tra i migliori, lascia il posto a Zebina e Tiago rileva Almiron: scroscio di applausi. Finita? Macchè. Iaquinta fa il 3-0 sfiorando un tiro di Nedved e poi offre a Trezeguet l'assist per il 4-0. Il quinto gol lo regala Amelia. Può bastare. Le grandi inseguono già.
fonte: http://www.gazzetta.it/
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